lesbo
Matilde 05-03 - Una lettera da Debra
di Alex46
11.06.2019 |
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"Poi spingo, spingo, lo ritraggo, spingo ancora..."
6 ottobre 2003. Ricevo una e-mail da Debra, con un file allegato. Mi prega di stamparlo ma di non leggerlo fino a mezzanotte, quando sarò nella mia camera d’albergo a Torino.Solo allora potrò dividere con lei quanto mi sta scrivendo, tranquilla, rilassata e potendo immaginare ogni dettaglio.
«Ok, adesso sei lì... Buona sera, amore mio. È mezzanotte, vero? Sei comoda? Ti sei chiusa a chiave in stanza? Sei pronta? Ricorda di leggere piano, così possiamo andare a tempo e ti puoi raffigurare ogni piccolo dettaglio.
Mi sono fatta un lungo bagno con un bicchiere di vino accanto, mi sono proprio rilassata della giornata di oggi e mi sono scaldata anche dentro. Ho indossato il top di seta bianco e quegli slip rossi con il laccetto davanti che mi hai regalato un po’ di tempo fa, e ho indossato i miei sandali neri, quelli che ti piacciono tanto. Ho acceso tre o quattro candele nella stanza, cambiato le lenzuola e messo su la compilation di Michele.
Ho anche fatto una selezione di giocattoli dal nostro armadio, mi piacerebbe che tu la vedessi. Ho messo tutto qui sul nostro letto, e di mano in mano che provo ti descriverò ogni cosa.
Ora sono seduta sul letto, e mi sto accarezzando il seno passando le mani sul top. Immagino che anche tu sia seduta qui, mi stai guardando e il pensiero di te m’indurisce ancor più i capezzoli. Puoi vederli attraverso il tessuto, e io me li sto leggermente pizzicando per farli inturgidire al massimo.
Adesso mi sciolgo il laccio degli slip, poi mi appoggio ai cuscini e continuo a carezzarmi. Sento i tuoi occhi su di me. Mi sto bagnando.
Ora è tempo per il primo dei giocattoli. Non indovini cosa è? Ti arrendi? È il vibratore blu, quello un po’ più grosso degli altri.
Mi bevo anche un sorso di vino. Tu ti stai già toccando?
Sto facendo scorrere le dita sulle mutandine, che si stanno visibilmente bagnando, quindi diventano più trasparenti. Puoi vedere ogni particolare della figa. Con l’altra mano continuo a toccarmi i capezzoli, ma adesso direttamente, sotto il top. Sai che adoro quando me li stuzzichi con la lingua, quando me li succhi, quando mi fai anche male da gridare. Ora sono davvero duri e grossi, ed è anche piacevole come sfregano leggermente contro il top.
Ti stai bagnando?
Accendo il vibratore e, passandolo sotto l’orlo delle mutandine, me lo sfrego leggermente sul clitoride e occasionalmente sull’apertura della figa. Ora sono proprio fradicia e pian piano mi tolgo le mutandine. Me le faccio scendere lentamente, così tu puoi vedermi la figa a poco a poco. E quando alzo le gambe per superare le caviglie, allora puoi vedere anche quanto sono bagnata. Poi mi scoscio, so quanto ti piace questo momento prima della penetrazione.
Mi concentro sul bottoncino, usando solo la punta del vibratore e tendendo la pelle attorno con l’altra mano in modo da farlo fuoriuscire in tutta la sua meraviglia. Sto morendo dalla voglia di andare oltre, ma intendo torturarmi almeno cinque minuti, prima. Spero tu stia facendo lo stesso: è così bello, che fretta abbiamo?
Passati più o meno i cinque minuti, mi rivolgo al secondo oggetto: l’altro vibratore, quello piccolo, corredato del suo lubrificante già spalmato. Adesso ti devi immaginare di aiutarmi, con il dito mi incremi il culetto, per evitare qualunque sensazione di dolore, anche piccola.
Io intanto rilasso lo sfintere quanto posso e vi appoggio il vibratore acceso. Poi spingo, spingo, lo ritraggo, spingo ancora. Vedo come mi guardi, con quanto amore stai condividendo con me questa mia esibizione, nella figa mi sto ancor più bagnando, colo un casino e il liquido va a mescolarsi con la crema anale. È una sensazione impagabile.
E quando il vibratore è quasi tutto entrato e il piacere che mi sopraffà mi permette di non aver bisogno di tenerlo dentro con una mano, ecco arrivato il momento dell’altro vibratore, quello blu, che non avevo neppure spento. Lo so quanto sei eccitata, adesso. Ti stai smanettando cercando di procrastinare l’orgasmo per averlo assieme a me... è così? Bene, continua a leggere.
Guardami, guardami da vicino, poi chiudi gli occhi e immagina come io sono esattamente qui, con il mio bel culo invaso da un vibratore e una figa che prega di essere riempita dall’altro.
Posiziono la punta all’entrata, poi me lo penetro, mi c’impalo sopra per tutta la sua lunghezza. Poi lo muovo, imitando una scopata vera e sentendo quanta resistenza incontra con l’altro inserito ben poco distante.
Doppia penetrazione! Dio, che bello! Quante volte l’abbiamo fatto, con Michele e con te... Sai anche che a volte faccio fantasie con due uomini... sìììì... due uomini, due cazzi veri...
Ora, con la testa arrovesciata all’indietro, sto ansimando, sto anche sudando. Adesso non possiamo più aspettare. Giro al massimo la velocità del vibratore blu, mi tocco il clitoride, i capezzoli mi fanno male da tanto sono duri...
Ci siamo quasi, vero? Le nostre interiora stanno salendo su una cresta d’onda fino a che si rivoltano, travolte dall’onda stessa dell’orgasmo.
- Ahhhhhhhhhhhhhhhh, mmmmmmmm, ahhhhhhhhhhh!!!!!!!
So che anche tu ti sei lasciata andare, assieme a me. Ti amo, a presto».
Ed è andata esattamente così, sono venuta assieme a lei.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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